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Potatura del Pino: quando e come farla

Potatura del Pino

Dire “pino” è fin troppo semplice e non sempre l’immagine a cui penseremo corrisponderà a realtà. Noi tendiamo a pensare al pino come a quei bellissimi alberi dalla chioma folta e i rami storti che crescono sui nostri lungomare. Oppure come il classico “albero di Natale”. Ma sono soltanto due su 120 specie diverse che rispondono al nome di questa pianta.

Impossibile conoscerle tutte, ma è possibile e semplice conoscere almeno quello che abbiamo in giardino. Se si pianta un pino, o se lo si lascia crescere su un terreno in cui lo abbiamo trovato, è perchè amiamo la sua maestosità e l’ombra profumata che dona al giardino e a chi lo vive. In effetti i pini sono ottimi alberi da giardino, ma se non vengono curati costantemente possono diventare un pericolo.

Un pino mal curato si indebolisce, rischia di crollare e di far molto danno. Per resistere contro ogni situazione climatica, il pino deve essere ben saldo di radici. E perché le radici siano salde e lunghe, devono essere sempre stimolate. La potatura ha proprio questa funzione. Si tagliano i rami per stimolare la crescita delle radici.

Cosa si usa per la potatura del pino

Se l’albero è ancora facilmente accessibile con una scala o con strumenti particolari, basterà soltanto una buona cesoia manuale o un bastone con una cesoia di dimensioni più grandi. Se i rami sono molto spessi occorrerà un seghetto da potatura oppure un tosasiepi.

In caso di pini già molto alti, è sempre bene affidare la potatura a esperti professionisti del settore. Questi useranno dei montacarichi oppure delle corde per arrampicarsi ed eseguiranno la potatura in modo mirato con attrezzi molto più pesanti e precisi. In alcuni casi si dovrà usare una sega da boscaiolo, certamente non facile da maneggiare per chiunque.

Come si pota

La potatura del pino deve eliminare soltanto un terzo della chioma totale, per evitare di lasciare l’albero troppo sguarnito e preda di agenti climatici e malattie. Iniziate la potatura dai rami secchi o malati. Che vanno certamente eliminati, ma mai in blocco: tagliate solo fino a 15 cm oltre la parte malata. Proseguite elimnando i rami troppo contorti, o quelli che minacciano di intrecciarsi ad altri rami.

Se trovate rami esterni della chioma pericolanti o semi spezzati, evitate di tagliarli, se potete. Questi infatti proteggono l’albero dagli agenti esterni. In ogni caso, per evitare un pericolo incombente sul vostro giardino, dovrete assicurarli a delle corde che a loro volta saranno assicurate al tronco. In tal modo i rami pericolanti esterni avranno modo di saldarsi senza essere eliminati.

Per regolare la chioma del pino in modo che appaia ordinata, o che assuma forme particolari, l’ideale è utilizzare le cesoie o il tosasiepi agendo sulla parte esterna e più tenera dei rami. Ovviamente senza affondare per evitare di staccare un ramo sano inutilmente.

Quando si deve potare un pino

Per prima cosa, evitate di eseguire la potatura nel periodo di crescita del piccolo albero. Il pino eve essere già grande e forte per sopportare l’azione umana sul proprio fusto. Ma anche sui pini “adulti”, la potatura deve approfittare delle stagioni di cosiddetto “riposo” della pianta. Ovvero, le stagioni fredde.

La potatura decorativa andrebbe fatta in autunno, per eliminare le gemme di stagione che però morirebbero ai primi freddi. In tal modo invece si stimola l’albero a produrne di nuove in primavera. La potatura di rami secchi o malati invece va fatta in inverno, proprio perché la pianta riposa in questa stagione e avrà tutto il tempo di rigenerarsi prima dell’arrivo della fioritura e delle foglie nuove. In certi casi la potatura può avvenire anche a ridosso della primavera.

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